giovedì 18 febbraio 2016

MyAirline: un piacevole passatempo

Quando decisi di aprire il blog non avevo in mente uno scopo preciso, sicuramente però mai avrei pensato di scrivere due articoli consecutivi su alcuni giochi manageriali online. Invece, come avrete notato, un Geometra ha mille ripensamenti e dice/fa tutto e il contrario di tutto. Siamo esseri speciali.

E' così che vi presento My Airline, un browsergame tutto italiano dedito alla gestione di una compagnia aerea virtuale.

mercoledì 27 gennaio 2016

Un giochino di nome Hattrick

Oggi parliamo di un gioco manageriale di nome Hattrick. E' il classico gioco anni duemila, accessibile preferibilmente dal browser web, anche se da poco è stata rilasciata una applicazione per la gestione di alcuni contenuti, forse anche per stare al passo con i tempi. Mi iscrissi nel lontano 2007, venni bannato dopo pochi mesi per attività fraudolenta, mi riscrissi nel 2009, persi la squadra per inattività nel 2014, mi registrai nuovamente nel 2014 e tutt'ora gioco con questa ultima squadra. Ora, perchè parlarne? Perchè per me è molto più di un gioco. Ti spiego il perché.

mercoledì 25 febbraio 2015

Un Geometra malato, acciaccato o pazzo?

Riprendo in mano il blog dopo qualche mese di inattività per raccontare quello che sto provando.
Un Geometra tradizionalmente è un essere perfetto, quasi immacolato e immune a qualsiasi patologica clinica o psicologica. Si, un Geometra classico, quale io certamente non sono!

Tutto comincia da un condizione pregressa che mi perseguita da qualche anno: la cefalea.

Avete mai provato la sensazione di un gran mal di testa, specialmente il fine settimana o in prossimità di eventi a cui si tiene parecchio? Bene, a me capita spessissimo. Ormai non ci faccio più tanto caso, io e l'emicrania siamo diventati buoni amici.... si, assieme all'oki e al ghiaccio.

Ma vediamo ora di inquadrare l'inizio della mia storia.

venerdì 18 aprile 2014

Trasformare i momenti piacevoli in ricordi indelebili: essere un Regista

Vedere un film può essere considerato un passatempo, un momento di svago o un semplice momento da passare in compagnia di amici e parenti. Dopo aver visto un film sei portato a farti delle opinioni, delle considerazioni o dei semplici commenti in merito a quello che hai appena visto. La cinematografia oggi, ma forse anche nel passato, è concepita come uno strumento atto a far pecunia. Non che sia sbagliato, anzi. Un film muove talmente tanti soldi e crea talmente tanti posti di lavoro diretti e indiretti che il fatto di essere così legato ai verdoni non deve essere considerato un'aspetto negativo.
Però vorrei farvi vedere la cinematografia sotto un altro punto di vista. Il lato forse più sottovalutato, che però col tempo mi ha fatto riflettere molto. Un film è un ricordo indelebile che rimane dentro ognuno di noi, che potremo vedere e rivedere ogni qualvolta lo desideriamo.

giovedì 17 aprile 2014

Il viaggio in macchina inteso come assoluto relax

Premetto, non sono un patito di automobili, il sabato sera non mi ritrovo con gli amici a disquisire di motori, non  conosco la differenza tra cambio automatico e sequenziale, non ho la benché minima idea di come possa funzionare un semplice tachimetro all'interno del cruscotto. Di una cosa però sono particolarmente appassionato: la guida.
Pensare che la mia prima macchina era un bestione che faceva da 0 a 100 in 8 secondi netti ma consumava anche 8 litri per fare un chilometro, ma non soffermiamoci su questo. Soffermiamoci però sul fatto che dal primo momento in cui ho provato l'ebbrezza della guida ho capito che sarebbe diventata una delle cose più piacevoli che potesse capitarmi.

mercoledì 16 aprile 2014

Scrivania disordinata? Ecco il rimedio

"Ma non ti vergogni? Come fai a trovare le cose in mezzo a tutto quel disordine?" 
Ho deciso di cominciare con una delle frasi che mi sento ripetere più spesso sia a casa che in ufficio. La scrivania per me è uno strumento di lavoro al pari del misuratore laser, della borsa a tracolla e delle bindelle varie. Passo quasi metà giornata davanti al computer e qualsiasi punto io cerchi di raggiungere distendendo il braccio si troverà sempre sulla mia amata scrivania. Sarà forse per questo che la riempio fino allo sfinimento? Ora che ci penso questa potrebbe essere una motivazione valida. In questo mondo che è sempre più frenetico, anche solo alzarsi per riporre qualcosa in un armadio o in un cassetto ti fa perdere tempo, ti deconcentra e ti destabilizza un sacco. O forse sono tutte scuse per giustificare il proprio disordine alla vista di chiunque passi con il solo sguardo su un singolo centimetro quadro del tuo pianale di legno ben rifinito.

martedì 15 aprile 2014

Una passione infinita: Gli Aerei

Dopo il mio primo articolo introduttivo ho deciso di condividere con voi una delle mie tante passioni: Gli Aerei.
Il primo ricordo che posseggo legato ad un aereo risale a quando avevo circa sei anni. Qualche giorno prima del mio compleanno mia zia mi chiese cosa mi sarebbe piaciuto ricevere come regalo, ed io, come potete immaginare, le chiesi di comprarmi un aereo radiocomandato. La gioia dell'attesa era tanta e lo scorrere del tempo non faceva altro che aumentare il mio desiderio di riuscire a pilotare, seppure per gioco, un aereo tutto mio. Ma ahimè, cotanta gioia di li a poco si sarebbe trasformata in una enorme delusione. Arrivò finalmente il giorno del mio compleanno e decisi di lasciare per ultimo il regalo della zia, così da poter scartare il tanto desiderato aereoplanino quasi come se fosse la ciliegina sulla torta di una giornata che avrebbe dovuto essere magica.
Preso dalla foga aprii di corsa la confezione, appoggiai l'aeromobile sul divano e dopo i primi secondi di entusiasmo dovuti ancora all'aver scartato il regalo, nella mia mente comparve una sorta di cartello luminoso con su scritto: "Ma a cosa diavolo servirà quel filo attaccato alla coda?". Fu allora che realizzai che il mio amato aereoplanino non avrebbe mai spiccato il volo. Il radiocomando era attaccato con un cavetto alla coda dell'aereo, dandomi come unica possibilità di pilotaggio quella di far finta di essere su una pista di rullaggio infinita.
Scoppiai a piangere e dissi a mia zia di aver esplicitamente richiesto un aeroplanino che volasse. Mi chiusi in camera e dimenticai l'aereo, i cavi, il radiocomando e tutto quanto mi potesse ricordare, anche solo per un momento l'argomento aviazione.